Roman Forum. History of the Excavations

Foro Romano. Storia Degli Scavi , Anche se la "riscoperta" del Foro si fa risalire al Rinascimento, solo alla fine del XVIII secolo nascono i primi interessi scientifici, che portarono poi, nell'Ottocento, alla sistematica esplorazione del luogo, da parte di archeologi illustri, tra i quali Carlo Fea, Antonio Nibby, Pietro Rosa, Giuseppe Fiorelli. Gli sterri rimisero in vista il piano antico del Foro, posto alcuni metri più in basso rispetto al livello della città circostante. Gli scavi più estesi si effettuarono nei primi anni del Novecento, sotto la direzione di Giacomo Boni, che all'inizio del Novecento esplorò la piazza, il tempio del Divo Giulio, il Lapis Niger, la Regia, la necropoli arcaica, il tempio di Vesta con la casa delle Vestali, la fonte di Giuturna, la chiesa di S. Maria Antiqua. Il successore Alfonso Bartoli aggiunse lo scavo della Basilica Aemilia e il radicale restauro della Curia. Nei decenni successivi le esplorazioni -sia pur limitate- sono continuate in aree diverse, tra cui il Comitium, la Basilica lulia, l'arco di Augusto, il tempio dei Castori, la zona intorno alla moderna via della Consolazione, che è stata eliminata. Oggi il Foro Romano, anche se si presenta come un campo di rovine, rimane uno dei luoghi più importanti del mondo per la storia e per l'arte. I ruderi, la vegetazione, l'ambiente, fusi in un unicum e ravvivati dalla luminosità di Roma, mantengono un fascino che il passare del tempo non scalfisce. La visione dall'alto del Foro, soprattutto al tramonto delle giornate limpide, è uno degli spettacoli più intensi e suggestivi che è dato vedere.