Rione II Trevi / District II Trevi

Il rione prende il suo nome dall'incrocio di tre strade (trivio), ancora esistente nella piazza dei Crociferi, verso cui era orientata l'antica fontana di Trevi. La configurazione del suolo creò una cesura nel tessuto urbano determinando una densità di popolazione nella zona bassa, più vicina all'antica via Flaminia (oggi Corso) ed a Campo Marzio, mentre le alture del Quirinale furono scelte in prevalenza per insediamenti di tipo residenziale. L'urbanizzazione della zona bassa fu avviata in modo sistematico in epoca augustea quando Agrippa, genero dell'Imperatore, vi fece edificare il condotto dell'Acqua Vergine. La presenza dell'acqua evitò, in epoca medioevale, lo spopolamento del rione, concentrando i centri di vita intorno alla fontana di Trevi e ai Ss. Apostoli. Nella seconda metà del Cinquecento furono edificati chiese e palazzi. Il progetto di risistemazione dell'assetto viario promosso da Sisto V (1585 ca.) comportò l'apertura di via Felice (rettifilo che ancora oggi congiunge Trinità dei Monti con S. Croce in Gerusalemme). Il Quirinale, divenuto sede papale in alternativa a quella vaticana, concentrò intorno a se un quartiere artigiano denso di botteghe; mentre l'aspetto campestre della parte alta rimase pressochè inalterato nonostante la costruzione di palazzo Barberini (1626-32). Nel Settecento si ricostruì la fontana di Trevi che mutò l'orientamento, non più rivolto verso il trivio ma verso la nuova piazza. Dopo il 1870, con Roma capitale, numerosi cambiamenti interessarono la parte alta del rione; le antiche ville lasciarono 'il posto a via XX Settembre e a via del Quirinale prima e a via del Tritone e al traforo umbertino dopo, come assi di collegamento tra il vecchio centro e i quartieri nuovi sorti a nord-est della città., Se ull'area occupata dal palazzo del Quirinale sorgeva il tempio di Quirino, a cui forse si deve il nome del colle. La trasformazione, voluta da Gregorio XIII (tra il 1583-84), in sede pontificia alternativa al Vaticano, pose le premesse per una serie di interventi sull'assetto viario per rendere più agevole il collegamento tra la parte alta e quella bassa del rione. Si aprì così (1610) via della Panetteria che saliva verso il portone del Quirinale e introduceva al cortile dove un tempo si preparava il pane per la corte pontificia. Ricca di abitazioni di artigiani (via della Panetteria) e di botteghe (via in Arcione) la zona, per la vicinanza con piazza di Spagna e via Sistina, e per la presenza di palazzi di famiglie illustri, fu scelta come residenza da artisti come il Domenichino e Pietro da Cortona. Dopo la nomina di Roma capitale il Quirinale fu scelto come sede del re.,