Palazzo Cirella / Cirella Palace

Il Palazzo dei duchi di Cirella, già attestato alla fine del secolo XVIII come appartenente alla famiglia Catalano Gonzaga, viene ricordato in particolar modo per il suo legame con la storia napoletana del secolo XIX, in quanto divenne teatro dei sanguinosi episodi rivoluzionari del 1848. A Napoli si è soliti dire è successo il quarantotto, proprio in riferimento ai gravi disordini che si verificarono in tutta la città nel maggio di quell'anno, con scene di vera e propria guerriglia urbana., In quel periodo, infatti, erano sorti numerosi movimenti per l'indipendenza in Francia, in Germania, nell'Impero Asburgico ed in varie zone d'Italia (si possono ricordare ad esempio le "cinque giornate di Milano"); nello stesso tempo, a Napoli, dato che il re Ferdinando II di Borbone a causa del suo autoritarismo si rifiutava di concedere la Costituzione, si scateno una violenta insurrezione popolare. All'epoca abitavano il palazzo sia la famiglia dei duchi Catalano Gonzaga, i cui componenti erano tutti ferventi liberali, sia vari artisti del Teatro San Carlo, fra cui alcuni ballerini francesi che si unirono ai ribelli, nascondendosi dietro le barricate improvvisate durante la fase più cruenta della sommossa. Inoltre i liberali più agitati, capeggiati dalla famiglia dei proprietari, si trincerarono sui balconi del palazzo, ponendo davanti alle ringhiere materassi e coperte imbottite per ripararsi dagli spari. Alla guerriglia prese parte anche il duca Pietro Catalano Gonzaga, che continuò a combattere con grande eroismo nonostante la morte del fratello Giacomo ed organizzò con tutte le suppellettili possibili una difesa agli attacchi dell'esercito svizzero che proteggeva il re., Per quanto l'offensiva dei rivoltosi fosse abbastanza vivace, le truppe regolari, comandate dal generale Enrico Statella, ebbero la meglio e snidarono i residenti del palazzo che venne requisito, mentre tutti i partecipanti alle azioni di lotta furono arrestati e processati. Dal punto di vista artistico, una particolarità di questo edificio consiste nella presenza, all'interno del piccolo cortile, di una fontana, racchiusa in una nicchia posta di fronte all'ingresso, raffigurante un uomo barbuto che sorge da uno scoglio portando sulla spalla sinistra una grande brocca, probabile allegoria di un fiume., Didascalie , Portale su via Toledo , Prospetto del cortile , Prospetto Toledo interno , Prospetto su via Toledo ,