Palazzo Zevallos Stigliano / Zevallos Stigliano Palace

Il duca di Ostuni, don Giovanni Zevallos, commissionò a Cosino Fanzago la costruzione del palazzo presumibilmente tra il 1637 e il 1639, oggi di proprietà della Banca Intesa (già Banca Commerciale Italiana). Il celebre architetto curò in particolare l'aspetto decorativo della facciata, impreziosita dal sontuoso portale finemente scolpito, e studiò la disposizione degli ambienti attorno allo slargo della corte interna, ritmata da un colonnato con lesene in peperino., Il palazzo fu incendiato in due occasioni: nel 1647, durante la Rivolta di Maxaniello quando i ribelli sfondarono le porte e rubarono tutto ciò che trovarono, e nel 1799 durante la Rivoluzione Napoleonica, quando fu attaccato dall'esercito della Santa Fede., La famiglia Zevallos avendo amministrato male le proprie finanze, fu costretta a vendere la prestigiosa residenza ad uno dei nouveaux riches dell'epoca, il mercante fiammingo Giovanni Vandeneymden, grande appassionato d'arte e collezionista. Suo figlio, Ferdinando Vandeneynden, ricevette il titolo di Marchese dal Re di Spagna, sposò un Piccolomini e fece in modo che le loro figlie, Elisabetta e Giovanna, trovassero mariti di alto rango: don Carlo Carafa di Stigliano, Marchese d'Anzi, e don Giuliano Colonna, Principe di Sannino. Quest'ultimo nel 1688 incaricò il noto pittore napoletano Luca Giordano di redigere un inventario delle opere d'arte negli appartamenti di palazzo Zavallos: i dipinti della pregevole raccolta erano valutati ducati 10.666. Al momento. Giordano lavorava anche alle decorazioni pittoriche del palazzo di cui però non rimane tregua., Già a metà del 1800 una Banca intrecciò il proprio destino a quello del palazzo, su iniziativa di Giacomo e Francesco Forquet che, per incrementare l'attività finanziaria del padre, acquistarono il primo piano. Successivamente all'edificio furono apportati notevoli lavori di ampliamento e decorazione che furono affidati all'architetto. Guglielmo Turi, il quale, pur aggiungendo nuove decorazioni in stile Luigi Filippo, lasciò intatto l'originario portale barocco in marmo e peperino disegnato dal Fanzago., I lavori di restauro sono proseguiti con la decorazione degli interni che i vari proprietari, sotto la direzione di Turi, hanno affidato a Gennaro Aveta, Gennaro Maldarelli e Giuseppe Cammaruna., I rapporti del palazzo con le banche non si esaurirono qui, poiché l'appartamento Forquet fu venduto nel 1898 alla Banca Commerciale Italiana, fondata a Milano quattro anni prima. Dopo trent'anni, sviluppata la propria attività, la banca completò l'acquisizione del palazzo e affidò all'architetto i lavori di trasformazione. Luigi Platania, che trasformò la corte nell'attuale grande salone, utilizzando in parte e sapientemente adattando le originarie strutture ad arco in peperino che formavano il colonnato dell'antica corte interna.,