Il vicus ad Carinas (la strada per le Carine) / The vicus ad Carinas (the road leading to Carinae)

Il vicus era tra i più antichi percorsi di Roma: fin dall'età repubblicana collegava il quartiere "delle Carine" sul colle Esquilino (una delle zone più popolose di Roma) con il Foro, incrociando dal IV secolo d.C. la via Sacra tra il cosiddetto Tempio di Romolo e la Basilica di Massenzio. Oggetto di variazioni di percorso con il crescere della Città, restò in uso per tutta l'antichità. L'attuale tracciato è successivo all'incendio neroniano del 64 d.C. e alla costruzione nel 75 d.C. del Templum Pacis, poi Foro della Pace. Gli architetti che nel IV secolo d.C. progettarono la Basilica di Massenzio non interruppero la strada, ma la inglobarono attraverso una galleria realizzata nell'angolo settentrionale del nuovo edificio. Dall'età flavia (69-96 d.C.) e fino alla costruzione della Basilica, lungo il vicus si susseguivano delle tabernae (botteghe e depositi), di cui si conservano alcuni resti., Nel Medioevo la via, più volte risistemata a causa della continua usura, era un impervio acciottolato che serviva la basilica dei SS. Cosma e Damiano, sorta nel VI secolo d.C. nel Foro della Pace. Parte del vicus fu usata anche come cimitero connesso alla vicina basilica: vivi e morti condividevano gli spazi, com'era consuetudine per la società dell'epoca. Le sepolture erano semplici fosse scavate nel terreno, segnalate all'esterno da coperture in tavole di legno. Le tombe erano disposte sia al centro che ai bordi della strada; esauriti gli spazi disponibili, le nuove sepolture furono inserite nei muri che la delimitavano, creando apposite nicchie al loro interno., Il percorso del vicus si conserva tuttora lungo l'asse che collega le vie del Tempio della Pace, dei Frangipane e delle Sette Sale.,